Domenica 14 Luglio 2024, ore 17:00 FESTA DELLA RICORRENZA DELL’INAUGURAZIONE DELLA CASA E DELLA FESTA DI SAN GIOVANNI GUALBERTO PATRONO DEI FORESTALI D’ITALIA

Domenica 14 Luglio 2024, ore 17:00

FESTA DELLA RICORRENZA DELL’INAUGURAZIONE DELLA CASA E DELLA FESTA DI SAN GIOVANNI GUALBERTO PATRONO DEI FORESTALI D’ITALIA SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA S. E. REV.ma MONS. BRUNO FORTE Arcivescovo di Chieti/Vasto SARANNO PRESENTI: •I SACERDOTI DELLA ZONA PASTORALE E DELLA DIOCESI • LE RAPPRESENTANZE FORESTALI • LE AUTORITÀ CITTADINE • LE ASSOCIAZIONI ALPINI DI TORRICELLA PELIGNA E MONTENERODOMO SIAMO INVITATI A PORTARE GIOIA E A PARTECIPARE A UN MODESTO BUFFET TUTTA LA CITTADINANZA È INVITATA A PARTECIPARE

DOMENICA 9 LUGLIO 2023, ORE 17:00 SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA FESTA DI SAN GIOVANNI GUALBERTO

DOMENICA 9 LUGLIO 2023 ORE 17:00

SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DAL REV.MO

MONS.CASSIO MENNA

VICARIO GENERALE DELLA NOSTRA DIOCESI DI CHIETI - VASTO

NELLA RICORRENZA DELL'INAGURAZIONE DELLA CASA E DELLA FESTA DI SAN GIOVANNI GUALBERTO PATRONO DEI FORESTALI D'ITALIA

SARANNO PRESENTI

I SACERDOTI DELLA ZONA PASTORALE E DELLA DIOCESI


LE RAPPRESENTAZIONI FORESTALI

LE AUTORITA' CITTADINE

LE ASSOCIAZIONI ALPINI DI TORRICELLA PELIGNA E MONTENERODOMO


TUTTA LA CITTADINANZA E' INVITATA A PARTECIPARE

Antonio Maria Claret e i “Quindici minuti con Gesù”

VOCE DI GESÙ:

Non è necessario, figlio mio, sapere molto per farmi piacere.  Basta che tu abbia fede e che ami con fervore.

Se vuoi farmi piacere ancora di più, confida in me di più, se vuoi farmi piacere immensamente, confida in me immensamente.

Allora parlami come parleresti con il più intimo dei tuoi amici, come parleresti con tua madre o tuo fratello.

VUOI FARMI UNA SUPPLICA IN FAVORE DI QUALCUNO?

Dimmi il suo nome, sia quello dei tuoi genitori, dei tuoi fratelli o amici, o di qualche persona a te raccomandata… Dimmi subito cosa vuoi che faccia adesso per loro. L’ho promesso: “chiedete e vi sarà dato. Chi chiede ottiene” Chiedi molto, molto. Non esitare nel chiedere. Ma chiedi con fede perché io ho dato la mia parola: “Se aveste fede quanto un granellino di senape potreste dire al monte: levati e gettati nel mare ed esso ascolterebbe. Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”.

Mi piacciono i cuori generosi che in certi momenti sono capaci di dimenticare se stessi per pensare alle necessità degli altri. Così fece mia Madre a Cana in favore degli sposi quando nella festa dello sposalizio è venuto a mancare il vino. Mi chiese un miracolo e l’ottenne. Così fece anche quella donna cananea che mi chiese di liberare la figlia dal demonio, ed ottenne questa grazia specialissima.

Parlami dunque, con la semplicità dei poveri, di chi vuoi consolare, dei malati che vedi soffrire, dei traviati che vorresti tornassero sulla retta via, degli amici che si sono allontanati e che vorresti vedere ancora accanto a te, dei matrimoni disuniti per i quali vorresti la pace.

Ricorda Marta e Maria quando mi supplicarono per il fratello Lazzaro ed ottennero la sua risurrezione. Ricorda Santa Monica che, dopo avermi pregato durante trent’anni per la conversione del figlio, grande peccatore, ottenne la sua conversione e diventò il grande Sant’Agostino. Non dimenticare Tobia e sua moglie che con le loro preghiere ottennero fosse loro inviato l‘Arcangelo Raffaele per difendere il figlio in viaggio, liberandolo dai pericoli e dal demonio, per poi farlo ritornare ricco e felice affianco dei suoi familiari.

Dimmi anche una sola parola per molte persone, ma che sia una parola d’amico, una parola del cuore e fervente. Ricordami che ho promesso: “Tutto è possibile per chi crede. Il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo concederà “.

E PER TE HAI BISOGNO DI QUALCHE GRAZIA?

Se vuoi farmi una lista delle tue necessità e vieni a leggerle in mia presenza; ricorda il caso del mio servo Salomone, mi chiese la saggezza e gli fu concessa in abbondanza. Non dimenticare Giuditta che implorò grande coraggio e l’ottenne. Tieni presente Giacobbe che mi chiese prosperità (promettendomi di dare in opere buone la decima parte di quanto avesse avuto) e gli fu concesso molto, generosamente, tutto quello che desiderava e ancor di più. Sara mi pregò ed io allontanai il demonio che la tormentava. Magdalena pregò con fede e la liberai dalle brutte abitudini. Zaccheo con la preghiera si liberò dal dannoso attaccamento al denaro e si trasformò in uomo generosa E tu. . . cosa vuoi che ti conceda?

Dimmi sinceramente se sei orgoglioso, se ami la sensualità e la pigrizia, Che sei egoista, incostante. Che trascuri i tuoi doveri. Che giudichi severamente il tuo prossimo, dimenticando la mia proibizione: “non giudicate per non essere giudicati; non con dannate e non sarete condannati”

Dimmi se parli senza carità degli altri. Che ti preoccupi di più di quello che pensano gli altri di te che di quello che “pensa Dio”. Che ti lasci dominare dalla tristezza e dal malumore. Che rifiuti la tua vita, la tua povertà, i tuoi mali, il tuo lavoro, il modo come ti trattano, dimenticando quello che dice il Libro Santo: “Dio dispone tutte le cose per il bene di quelli che lo amano”.

Dimmi se hai l’abitudine di dire bugie, che non domini il tuo sguardo ne la tua immaginazione, che preghi poco senza fervore, che le tue confessioni sono fatte senza dolore e senza l’intenzione di evitare poi le occasioni di peccato, e per questo cadi sempre nelle stesse mancanze. Che la messa la segui male e le comunioni le fai senza preparazione e con poche azioni di grazia. Che sei pigro ed hai paura dell’apostolato. Che qualche volta passi alcuni giorni senza leggere neanche una pagina della Bibbia…

Ed io ti ricorderò i miei insegnamenti che porteranno una trasformazione totale nella tua vita. Ti dirò ancora: “Dio umilia gli orgogliosi ma gli umili colma di grazie… “. “Se trascuri i piccoli doveri trascurerai anche quelli grandi. Di ogni parola dannosa che uscirà dalla vostra bocca dovrete renderne conto il giorno del giudizio. Beati quelli che ascoltano la parola del Signore e la mettono in pratica “.

Non ti vergognare, povera anima! Ci sono in cielo molti giusti e tanti santi di prim’ordine che hanno avuto gli stessi tuoi difetti. Ma pregarono con umiltà e poco a poco si sono liberati di essi. Perché “non sone venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” e perché “Dio non rifiuta mai un cuore umiliato e pentito. Il miglior dono per Dio è un cuore pentito”.

E non esitare neanche nel chiedermi beni spirituali e materiali, Salute, memoria, simpatia, successo nel lavoro, negli studi e negli affari. Andare d’accordo con tutte le persone. Nuove idee per i tuoi affari, amicizie che ti siano utili, buon carattere, pazienza, allegria, generosità, amore per Dio, odio al peccato… Tutto questo posso darti e ti dà, e desidero che tu mi chieda, sempre e quando favorisca ed aiuti la tua santità e non si opponga ad essa. Ma in tutto devi sempre ripetere la mia preghiera nell’orto: il Padre, non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi Tu Perché molte volte quel che chiede una persona non conviene per la sua salvezza, ed allora nostro Padre gli concede altri doni che gli faranno maggior bene.

E PER OGGI?

Che ti occorre?  Cosa posso fare per il tuo bene?

Se tu sapessi il desiderio che ho di favorirti. Ho dato da mangiare a cinquemila persone con solo cinque pani, perché ho visto che ne avevano bisogno. Ho calmato la tempesta quando gli apostoli mi svegliarono. Ho risuscitato la figlia di Giairo quando suo padre mi chiese di farlo. Anche tu dovrai ripetere col profeta: “Chi si è rivolto al Signore e non è stato ascoltato?’.

HAI ADESSO FRA LE MANI QUALCHE PROGETTO?

Raccontami nei dettagli. Cosa ti preoccupa? Cosa pensi di fare? Cosa vuoi? Come posso aiutarti? Magari ricordi sempre la frase del salmista: “Quel che ci porta al successo non sono i nostri affanni. Quel che ci porta al successo è la benedizione di Dio. Raccomandati a Dio nelle tue preoccupazioni e vedrai realizzarsi i tuoi buoni desideri” Gli israeliti desideravano occupare a terra pro messa. Mi supplicarono e lo concessi; David voleva vincere Golia, Mi pregò e l’ottenne; i miei apostoli volevano che aumentassi la loro fede, Mi chiesero questo favore e lo concessi con enorme generosità. E tu..,cosa vuoi che ti conceda?

COSA POSSO FARE PER I TUOI AMICI?

Cosa posso fare per i tuoi superiori, per le persone che vivono nella tua casa, nel tuo quartiere, che trovi nel tuo cammino, per le persone delle quali dovrai rendere conto il giorno del giudizio?

Geremia pregò per la città di Gerusalemme e Dio la colmò di benedizioni, Daniele pregava per i suoi connazionali ed ottenne che diminuissero molte loro pene.  E tu, cosa mi chiedi per i tuoi vicini di casa, per il tuo quartiere, per la tua regione, per la tua patria.

E PER I TUOI GENITORI?

Se sono già morti ricorda che “è una opera santa e buona pregare Dio per i morti, perché riposino dalle loro pene”.

E se sono ancora viventi, cosa vuoi per loro? Più pazienza nelle loro pene, nei loro  problemi di salute? Un carattere piacevole? Comprensione in famiglia? Le preghiere di un figlio non possono essere respinte da chi, a Nazareth, per trent’anni è stato esempio di amore filiale.

C’È QUALCHE FAMILIARE CHE HA BISOGNO DI QUALCHE FAVORE?

Prega per lui o per lei e io farò della tua famiglia un tempio d’amore e conforto, e verserò a mani piene sui tuoi familiari le grazie e gli aiuti necessari per essere felici nel tempo e nell’eternità.

E PER ME?

Non desideri da me grazia e amicizia?

Non vorresti fare del bene al tuo prossimo, ai tuoi amici, a chi ami forse molto, ma che vivono lontani dalla religione o non la praticano nel modo giusto?

Sono padrone dei cuori che, rispettando la loro libertà, porto dolcemente verso la santità e l’amore di Dio. Ma ho bisogno di persone che preghino per loro.

Nel Vangelo ho lasciato questa promessa:

“Il Padre vostro celeste darà lo spirito santo a coloro che glielo chiedono” Chiedimi per i tuoi familiari quel buon spirito, che si ricordino dell’eternità che li aspetta, di prepararsi un buon tesoro in cielo facendo in questa vita moltissime opere buone e pregando ininterrottamente,

Lavorando per la salvezza della tua famiglia e degli altri non dimenticare mai la stupenda promessa del profeta: “coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre”.

SEI FORSE TRISTE O DI MALUMORE?

Raccontami. Raccontami, anima sconsolata, le tue tristezze in ogni dettaglio. Chi ti ha ferito? Chi ha ferito il tuo amor proprio? Chi ti ha disprezzato? Dimmi se ti va male nel tuo lavoro e io ti dirò le cause del tuo insuccesso. Non vorresti che mi occupassi di qualcosa per te?

Avvicinati al mio cuore che ha un balsamo efficace per tutte le ferite del tuo. Raccontami tutto e in breve mi dirai che, come Me, tutto perdoni e tutto dimentichi, perché “le pene di questa vita non sono comparabili con l’immensa gioia che ci attende quale premio nell’eternità”.

Senti l’indifferenza di persone che prima ti hanno voluto bene ma che ora ti dimenticano e si allontanano da te senza motivo? Prega per loro, Il mio amico Giobbe pregò per quelli che con lui sono stati ingrati, e la bontà divina li perdonò, e li fece tornare alla sua amicizia.

VUOI RACCONTARMI QUALCHE GIOIA?

Perché non mi fai partecipe di essa, come buon amico? Raccontami quello che da ieri o dalla tua ultima visita a Me ha consolato e ha fatto sorridere il tuo cuore. Forse hai avuto gradevoli sorprese. Magari sono sparite certe angosce o paure per il futuro. Hai superato qualche ostacolo, oppure, sei uscito da qualche difficoltà impellente? Tutto questo è opera mia, lo ti ho procurato tutto questo.

Quanto mi rallegrano i cuori grati che, come il lebbroso guarito, tornano per ringraziare, ma molto mi rattristano gli ingrati che, come i nove lebbrosi del Vangelo, non tornano per ringraziare per i benefici ricevuti.

Ricorda che “chi ringrazia per un beneficio ottiene che gli si concedano degli altri”.

Dimmi sempre un “grazie” con tutto il cuore.

E POI… NON HAI QUALCHE PROMESSA DA FARMI?

Già lo sai che leggo nel fondo del tuo cuore. Gli umani si ingannano facilmente. Dio no. Parlami allora con sincerità. Hai il fermo proposito di non esporti più a quella occasione di peccato? Di privarti di quel giornale, rivista, film, programma televisivo che danneggia la tua anima? Di non leggere quel libro che ha eccitato la tua immaginazione? Di non trattare quella persona che ha turbato la pace della tua anima? Di stare in silenzio quando senti che arriva la collera? Perché “gli imprudenti dicono quello che sentono dentro di se quando sono di malumore, ma i prudenti rimangono sempre in silenzio quando sono di malumore, e sanno dissimulare le offese ricevute”.

Vuoi fare il buon proposito di non parlare male di nessuno, anche quando credi che quel che dici è verità? Di non lamentarti perché è dura la vita? Di offrirmi le tue sofferenze in silenzio invece di andare in giro rinnegando le tue pene? Di lasciare ogni giorno un piccolo spazio per leggere qualche cosa che ti sia di profitto, specialmente la Bibbia? Così diranno anche dite: “ascolta la parola di Dio e la mette in pratica, sarà come una casa costruita sulla roccia, non crollerà “.  Sarai ancora amabile con le persone che ti hanno trattato male?Avrai da ora in poi un volto allegro ed un sorriso amabile? Anche con quelli che non hanno molta simpatia per te?

Ricorda le mie parole: “Se saluti solo quelli che ti amano, che merito ne hai? Anche i cattivi fanno così. Perdona e sarai perdonato. Un volto amabile rallegra i cuori degli altri”

E ADESSO RITORNA ALLE TUE OCCUPAZIONI…

Ma non dimenticare questi quindici minuti di gradevole conversazione che abbiamo avuto qui nella solitudine del santuario.

Conserva più che puoi il silenzio, la modestia e la carità con il prossimo.

Ama mia Madre, che è anche Madre tua. Ricorda che essere buon devoto della Vergine Maria è segno di sicura salvezza.

CONSOLARE GESÙ

Il fine di tutto il cammino della vita spirituale è giungere all’intimità profonda con Gesù e condividere con lui le gioie e i dolori che Egli prova.

Gesù ha bisogno di consolatori, ma ne trova pochi. Consolare Gesù è il modo più raffinato di amarlo. Alla fine di tutto che cosa conta veramente? Non sono le grandi opere che posso fare, gli atti di eroismo che posso realizzare per tanti poveri bisognosi, ma consolare Gesù.

È Lui il centro di tutta la vita della Chiesa.

Quando amo Gesù e lo consolo, sono già in tutte le parti del mondo, sono già al letto dei morenti, nelle carceri, nei lebbrosari, a consolare i moribondi, ad alleviare le sofferenze del purgatorio.

Perchè se è vero che dove c’è uno che soffre là c’è Gesù, è anche altrettanto vero che consolare Gesù è già sconfiggere la tristezza del mondo, Vocazione questa molto difficile da capire e da vivere: occorre aver raggiunto un alto grado di santità.

GESÙ AD ALEXANDRINA MARIA DA COSTA

Non hai compassione di Me? Sono nei tabernacoli tutto solo. Tanto schernito, abbandonato e tanto offeso.

Và a consolarmi ed a riparare: ripara tanto abbandono. Visitare i carcerati e consolarli è opera buona. lo sono carcerato per Amore. lo sono il carcerato dei carcerati.

 

PREGHIERA

Dolce Madre di Gesù, Tu sei LA PRIMA ADORATRICE di Lui e della Santissima Trinità, Tu sei la MADRE DELL’ADORAZIONE, la Madre di tutte le anime adoratrici, la Madre mia…

Sotto la Tua protezione metto la mia vita. Con immensa riconoscenza Ti ringrazio perchè mi aprì gli occhi per contemplare Colui che si immola sul Santo Altare e mi apre la via dell’Adorazione Eucaristica. Mi conduci sempre al cospetto del Tuo Figlio nel Tabernacolo.

Custodisci l’anima mia e santifica la mia vocazione adoratrice, per la Gloria del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.  Amen

Festa di Santa Rita da Cascia il 22 maggio

Citazione

Rita nacque a Roccaporena, piccolo paese umbro vicino Cascia, nel 1380. Quando era ancora in fasce i suoi genitori notarono ronzare delle api sopra la culla e provarono ad allontanarle. Purtroppo non riuscirono a scacciarle anzi si avvicinarono sempre di più al faccino dolce della piccola, come se fosse un fiore da cui succhiare il nettare. A Rita non fecero male e non venne punta. Divenne una giovinetta con il desiderio di vestire l’abito religioso e di avvicinarsi sempre di più a Cristo. I genitori non la accontentarono ma scelsero per lei con chi passare il resto della vita . Rita moglie e madre All’età di 14 anni si sposò con Paolo Mancini, assecondando il volere dei genitori. Lui era un uomo violento e rissoso. Rita riuscì con molta pazienza e costanza a fargli seguire una condotta più consona e a convertirlo. Dalla loro unione nacquero due figli: Giangiacomo e Paolo Maria che educarono secondo sani principi. Dopo qualche anno Rita dovette affrontare la prima difficile prova della sua vita: la perdita di suo marito. Lo vide morire davanti ai suoi occhi, per mano dei suoi amici di un tempo. Rita si affidò sempre più a Dio, pregando e ottenendo pace e speranza. Pregò per gli assasini di suo marito e li perdonò. Quando si rese conto che nei figli nasceva un sentimento di vendetta nei confronti degli assassini del padre, pregò per loro affidandoli a Dio. Nel giro di pochi anni i figli morirono di malattia ma Rita pensò sempre che Dio li avesse condotti a sè ascoltando le sue preghiere. Rita si ritira nel monastero di Santa Maria Maddalena Rita, rimasta sola all’età di 36 anni, lasciò Roccaporena e provò ad entrare nel monastero di Santa Maria Maddalena di Cascia ma non ci riuscì subito. Si affidò intensamente alla preghiera e una notte in sogno vide apparire San Giovanni che si dirigeva in uno dei monti più pericolosi di Roccaporena. Rita gli andò dietro e improvvisamente si trovò in alto, ad un passo dal cielo costellato di stelle e molto vicino al Signore. Oltre a Giovanni Battista, lì incontrò Agostino e Nicola da Tolentino. Si rese conto di quanto avessero contato nella sua vita e da loro avesse appreso la contemplazione, la penitenza e la preghiera. Ringraziò il Signore e in modo inspiegabile si ritrovò all’interno del monastero di Cascia, senza che nessuno le avesse aperto la porta. Le consorelle rimasero stupite dal racconto di Rita e l’accolsero assecondando la volontà di Dio. I prodigi di Santa Rita Le sue giornate in monastero trascorsero tranquille, meditando e pregando. Un giorno chiese a Gesù di partecipare al suo dolore e mentre era raccolta in preghiera, Rita venne colpita da un fascio di luce, una spina staccatasi dal Crocifisso le si conficcò in testa lasciandole una cicatrice sulla fronte che le rimase per sempre. Solo quando Rita, insieme alle consorelle, andò a Roma per visitare le tombe di San Pietro e San Paolo vide scomparire la cicatrice dalla fronte, per poi vederla di nuovo appena di ritorno a Cascia. Ultimi giorni di Santa Rita Dopo aver trascorso circa 40 anni in convento, Rita si ammalò e in quel momento chiese ad una sua cugina di avere una rosa e due fichi della sua casa natia. Era inverno e la giovane donna pensò che Rita in fin di vita stesse farneticando. Andò comunque nella casa dei genitori di Rita e trovò una rosa e due fichi sull’albero nonostante il freddo gelido e riuscì a portarli in dono alla malata. Come la rosa Santa Rita seppe fiorire e sciogliere il freddo di tante anime. Si pensa che i due fichi fossero i suoi figli in salvo. Il 22 Maggio 1147 Rita raggiunse la Casa di Dio. La rosa è il simbolo di Santa Rita Tutt’oggi si dice che ogni qual volta la Santa interceda per un miracolo, il suo corpo emani un fortissimo profumo di rosa.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
1. Ti onoriamo, o’ santa di Cascia, per la tua fedeltà alle promesse battesimali. Intercedi per noi presso il Signore perché viviamo con gioia e coerenza la nostra vocazione alla santità, vincendo il male con il bene. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

2. Ti onoriamo, o’ gloriosa Santa Rita, per la tua testimonianza di amore con la preghiera in tutte le età della vita. Aiutaci a rimanere uniti a Gesù perché senza di Lui non possiamo far nulla e solo invocando il suo nome possiamo essere salvati. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. 3. Ti onoriamo, o’ santa del perdono, per la fortezza e il coraggio che hai dimostrato nei momenti più tragici della tua vita. Intercedi per noi presso il Signore perché superiamo ogni dubbio e paura, credendo nella vittoria dell’ amore anche nelle situazioni più difficili.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
4. Ti onoriamo, o’ Santa Rita, esperta della vita familiare, per l’esempio di virtù che ci hai lasciato: come figlia, come sposa e madre, come vedova e suora. Aiutaci perché ciascuno di noi valorizzi i doni ricevuti da Dio, seminando speranza e pace attraverso il compimento dei doveri quotidiani. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

5. Ti onoriamo, o’ santa della spina e della rosa, per il tuo amore umile e vero a Gesù crocifisso. Aiutaci a pentirci dei nostri peccati e ad amarlo anche noi con i fatti e nella verità.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Buona Pasqua

Pasqua, Papa: 9 aprile vera data risurrezione di Cristo. «Sia pace in Ucraina e arrivi luce sulla Russia» Francesco ha presieduto la celebrazione sul sagrato della Basilica Vaticana. Alla celebrazione hanno preso parte fedeli romani e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo

Papa Francesco ha pronunciato dalla Loggia delle benedizioni il tradizionale messaggio “Urbi et Orbi”. In piazza San Pietro circa centomila persone, secondo quanto riferito da fonti vaticane. Una piazza completamente piena, con molte persone anche lungo via della Conciliazione. Il 9 aprile, ha ricordato, «coincide pure con la data più probabile della risurrezione di Cristo» e «possiamo rallegrarci di celebrare, per pura grazia, il giorno più importante e bello della storia». «Aiuta l’amato popolo ucraino - ha pregato Francesco nell’Urbi et Orbi - nel cammino verso la pace, ed effondi la luce pasquale sul popolo russo. Conforta i feriti e quanti hanno perso i propri cari a causa della guerra e fa’ che i prigionieri possano tornare sani e salvi alle loro famiglie. Apri i cuori dell’intera comunità internazionale perché si adoperi a porre fine a questa guerra e a tutti i conflitti che insanguinano il mondo».

Il Papa: le prove della vita purificano il cuore. Domani il rientro a Santa Marta

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Papa Francesco lascia domani l’ospedale. Presiederà i riti della Settimana Santa

Lo comunica il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni. Seconda notte tranquilla per Papa Francesco, ricoverato due giorni fa per una bronchite. Ieri le condizioni mediche di Bergoglio sono migliorate. Il Vaticano ha riorganizzato il programma della settimana santa ma il Pontefice presiederà le cerimonie. Questo pomeriggio si è recato in visita ai bambini ricoverati nel reparto di oncologia portando loro dei rosari, uova di cioccolato e copie del libro "Nacque Gesù a Betlemme di Giudea.

Francesco: dieci anni di slancio missionario, sulle vie della misericordia e della pace

Sono trascorsi dieci anni dal 13 marzo 2013, giorno in cui Jorge Mario Bergoglio è stato eletto al Soglio di Pietro.

Il suo è un Pontificato contrassegnato dalla passione per l’evangelizzazione e dal cammino costante di riforma della Chiesa in senso missionario. Un decennio durante il quale il tempo ha assunto due diverse dimensioni: quella progressiva, per avviare processi, e quello circolare, per andare incontro all’altro e tornarne arricchiti nel pensiero e nel cuore. Isabella Piro – Città del Vaticano “Il tempo è superiore allo spazio”: non c’è affermazione di Papa Francesco, contenuta sin dalla sua prima esortazione apostolica, Evangelii gaudium, che racchiuda in modo più pregnante i dieci anni fin qui trascorsi dall’inizio del suo Pontificato. Per Jorge Mario Bergoglio, infatti — primo Papa gesuita, primo originario dell’America Latina, primo a scegliere il nome di Francesco e, in tempi moderni, ad essere eletto dopo la rinuncia del suo predecessore — “dare priorità allo spazio significa cristallizzare i processi e pretendere di fermarli». Al contrario, “il tempo ordina gli spazi, li illumina e li trasforma in anelli di una catena in costante crescita, senza retromarce”, proiettando verso il futuro e spingendo a camminare con speranza. Ecco, allora, che questa particolare accezione del tempo diventa una possibile chiave di lettura dell’attuale Pontificato che si snoda lungo due modalità: una progressiva e un’altra circolare. La prima è quella che permette di “iniziare processi”, privilegiando “azioni che generano nuovi dinamismi nella società”. La seconda, invece, è la dimensione dell’incontro, della fratellanza e dello scambio reciproco.

Siamo testimoni di Cristo attraverso carità, fedeltà e perdono

Angelus 12 febbraio 2023 Papa Francesco LIS

All’Angelus Papa Francesco spiega ai fedeli che dal giorno del Santo Natale fino al primo gennaio la liturgia ricorda alcuni martiri come Santo Stefano e i Santi Innocenti, i bimbi fatti uccidere da Erode.

Perché? Per ricordarci che “il Natale non è la fiaba della nascita di un re, ma è la venuta del Salvatore, che ci libera dal male prendendo su di sé il nostro male: l’egoismo, il peccato, la morte. Questo è il nostro male: l’egoismo che portiamo dentro, il peccato, perché siamo tutti peccatori, e la morte. Mentre i martiri sono più simili al Cristo. E la parola martire vuol dire testimone; i martiri dunque “attraverso le loro vite, ci mostrano Gesù, che ha vinto il male con la misericordia.

Per capire come noi stessi possiamo essere testimoni, riflettiamo sulla figura di Santo Stefano. Chi era? “Gli Atti degli Apostoli ci dicono che era uno dei sette diaconi che la comunità di Gerusalemme aveva consacrato per il servizio delle mense, cioè per la carità. Ciò significa che la sua prima testimonianza non l’ha data a parole, ma attraverso l’amore con cui serviva i più bisognosi. E non solo; “a quelli che incontrava parlava di Gesù: condivideva la fede alla luce della Parola di Dio e dell’insegnamento degli Apostoli”. Ha dato testimonianza di cosa voglia dire conoscere e accogliere Gesù nella propria vita. Ha perdonato i propri assassini, esattamente come il Figlio di Dio.

Come possiamo essere noi stessi testimoni quindi? “Noi possiamo migliorare la nostra testimonianza attraverso la carità verso i fratelli, la fedeltà alla Parola di Dio e il perdono[…] Chiediamo la forza di pregare per chi ci ha fatto del male, pregare per le persone che ci hanno ferito, e di fare dei passi di apertura e di riconciliazione. E la forza di saper perdonare.

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Auguri di Buon Natale 2022

Il Papa rivolge il suo pensiero ai bambini, specialmente a quelli che vivono nelle guerre. "Anche in questo Natale un'umanità insaziabile di soldi, potere e piacere non fa posto, come fu per Gesù, ai più piccoli, a tanti nascituri, poveri, dimenticati. Penso soprattutto ai bambini divorati da guerre, povertà e ingiustizia. Ma Gesù viene proprio lì, bambino nella mangiatoia dello scarto e del rifiuto", dice il Pontefice nell'omelia della notte di Natale.

Il Papa guarda alla mangiatoia, dove è nato Gesù, e sottolinea che "serve a portare il cibo vicino alla bocca e a consumarlo più in fretta. Essa può così simboleggiare un aspetto dell'umanità: la voracità nel consumare. Perché, mentre gli animali nella stalla consumano cibo, gli uomini nel mondo, affamati di potere e di denaro, consumano pure i loro vicini, i loro fratelli. Quante guerre!", ha commentato il Pontefice nell'omelia. "E in quanti luoghi, ancora oggi, la dignità e la libertà vengono calpestate! E sempre le principali vittime della voracità umana sono i fragili, i deboli", ha aggiunto il Pontefice.